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LA
LITURGIA DEL GIORNO
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IV
DOMENICA DI QUARESIMA - LAETARE (ANNO
C)
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Grado
della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Viola o
Rosaceo
Antifona
d'ingresso
Rallegrati, Gerusalemme,
e voi tutti che
l’amate, riunitevi.
Esultate e gioite, voi che eravate nella
tristezza:
saziatevi dell’abbondanza
della vostra
consolazione. (cf. Is 66,10-11)
Colletta
O
Padre, che per mezzo del tuo Figlio
operi mirabilmente la
nostra redenzione,
concedi al popolo cristiano
di
affrettarsi con fede viva e generoso impegno
verso la Pasqua
ormai vicina.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA
LETTURA (Gs 5,9-12)
Il popolo di Dio, entrato
nella terra promessa, celebra la Pasqua.
Dal
libro di Giosuè
In quei giorni, il Signore disse a
Giosuè: «Oggi ho allontanato da voi l’infamia dell’Egitto».
Gli Israeliti rimasero accampati a Gàlgala e celebrarono la
Pasqua al quattordici del mese, alla sera, nelle steppe di Gerico.
Il giorno dopo la Pasqua mangiarono i prodotti della terra,
àzzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno.
E a
partire dal giorno seguente, come ebbero mangiato i prodotti della
terra, la manna cessò. Gli Israeliti non ebbero più manna;
quell’anno mangiarono i frutti della terra di Canaan.
Parola
di Dio
SALMO
RESPONSORIALE (Sal 33)
Rit: Gustate e vedete com’è
buono il Signore.
Benedirò
il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io
mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si
rallegrino.
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo
insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e
da ogni mia paura mi ha liberato.
Guardate a lui e sarete
raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo
povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue
angosce.
SECONDA
LETTURA (2Cor 5,17-21)
Dio ci ha riconciliati con
sé mediante Cristo.
Dalla
seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli,
se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono
passate; ecco, ne sono nate di nuove.
Tutto questo però viene
da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato
a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che
riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le
loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.
In
nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio
stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi
riconciliare con Dio.
Colui che non aveva conosciuto peccato,
Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo
diventare giustizia di Dio.
Parola di Dio
Canto
al Vangelo (Lc 15,18)
Lode e onore a te, Signore
Gesù!
Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò:
Padre,
ho peccato verso il Cielo e davanti a te.
Lode e onore a te,
Signore Gesù!
VANGELO
(Lc 15,1-3.11-32)
Questo tuo fratello era morto
ed è tornato in vita.
+
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si
avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.
I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i
peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa
parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al
padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed
egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio
più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano
e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando
ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed
egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al
servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei
suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le
carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla.
Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre
hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò
da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti
a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami
come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo
padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe
compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.
Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a
te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre
disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e
fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai
piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo
festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era
perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il
figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a
casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò
che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è
qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha
riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo
padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco,
io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando,
e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici.
Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue
sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”.
Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò
che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché
questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è
stato ritrovato”».
Parola del Signore
Preghiera
dei fedeli
Il ritorno a Dio da peccatori è e dev’essere
sempre un momento di felicità. Il Padre non ci giudica e non ci
chiede di ammettere le nostre colpe per farcele pesare. Egli ci ama
prima, durante e dopo le nostre infedeltà.
Preghiamo insieme e
diciamo: Padre, donaci la gioia del Tuo perdono.
1. Perché
la nostra obbedienza a Te non sia mai vissuta come una repressione
della nostra volontà. Preghiamo.
2. Perché in mezzo alla
confusione della nostra vita possiamo sempre prendere coscienza di
essere Tuoi figli. Preghiamo.
3. Perché la coscienza di essere
amati da Te ci aiuti ad amare incondizionatamente gli altri.
Preghiamo.
4. Perché sappiamo sentire come definitiva la Tua
vittoria sul peccato. Preghiamo.
O Padre, l’ostacolo al
comprendere la grandezza del Tuo amore per l’uomo è non credere
che la morte abbia l’ultima parola. Aiutaci a vivere questa verità
che supera il nostro intelletto. Te lo chiediamo per Cristo nostro
Signore.
Preghiera
sulle offerte
Ti offriamo con gioia, Signore,
questi
doni per il sacrificio:
aiutaci a celebrarlo con fede sincera
e a offrirlo degnamente per la salvezza del mondo.
Per
Cristo nostro Signore.
PREFAZIO
DI QUARESIMA IV
I frutti del digiuno
È veramente
cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore,
Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Con il digiuno
quaresimale
tu vinci le nostre passioni, elevi lo spirito,
infondi la forza e doni il premio,
per Cristo nostro
Signore.
Per questo mistero si allietano gli angeli
e per
l’eternità adorano la gloria del tuo volto.
Al loro canto
concedi, o Signore,
che si uniscano le nostre umili voci
nell’inno di lode: Santo...
Antifona
di comunione
“Rallegrati, figlio mio,
perché tuo
fratello era morto ed è tornato in vita,
era perduto ed è
stato ritrovato”. (Lc 15,32)
Preghiera
dopo la comunione
O Dio, che illumini ogni uomo
che
viene in questo mondo,
fa’ risplendere su di noi la luce del
tuo volto,
perché i nostri pensieri
siano sempre
conformi alla tua sapienza
e possiamo amarti con cuore sincero.
Per Cristo nostro Signore.
Commento
“O
Padre, che per mezzo del tuo Figlio operi mirabilmente la nostra
redenzione”: è con questa preghiera che apriamo la liturgia di
questa domenica. Il Vangelo ci annuncia una misericordia che è già
avvenuta e ci invita a riceverla in fretta: “Vi supplichiamo in
nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio”, dice san Paolo
(2Cor 5,20).
Il padre non impedisce al suo secondogenito di
allontanarsi da lui. Egli rispetta la sua libertà, che il figlio
impiegherà per vivere una vita grigia e degradata. Ma mai si stanca
di aspettare, fino al momento in cui potrà riabbracciarlo di nuovo,
a casa.
Di fronte all’amore del padre, il peccato del figlio
risalta maggiormente. La sofferenza e le privazioni sopportate dal
figlio minore sono la conseguenza del suo desiderio di indipendenza e
di autonomia, e di abbandono del padre. La nostalgia di una comunione
perduta risveglia in lui un altro desiderio: riprendere il cammino
del focolare familiare.
Questo desiderio del cuore, suscitato
dalla grazia, è l’inizio della conversione che noi chiediamo di
continuo a Dio. Siamo sempre sicuri dell’accoglienza del padre.
La
figura del fratello maggiore ci ricorda che non ci comportiamo
veramente da figli e figlie se non proviamo gli stessi sentimenti del
padre. Il perdono passa per il riconoscimento del bisogno di essere
costantemente accolti dal Padre. Solo così la Pasqua diventa per il
cristiano una festa del perdono ricevuto e di vera fratellanza.